Aung San Suu Kyi

  • Dimensioni:
    cm 125 x 125
  • Tecnica:
    Legno, smalti e tessuti
  • Anno:
    2013

Aung San Suu Kyi, politica birmana leader del movimento non-violento nel suo paese, ha fondato nel 1988 la Lega Nazionale per la Democrazia che, nonostante la vittoria alle elezioni del 1990, non ebbe la possibilità di governare a causa dell’intervento del regime militare. Per il suo impegno nella difesa dei diritti umani sulla scena nazionale ha meritato i premi Rafto, Sakharov e il Premio Nobel della Pace (1992), che le è stato consegnato solo alla fine del lungo isolamento politico nel 2012, ma il cui compenso economico aveva già devoluto a favore del sistema sanitario e di istruzione del paese. Nel 2008 il Congresso degli Stati Uniti le ha conferito la Presidential Medal of Freedom. Il “Caso Aung San Suu Kyi” è stato per anni un argomento internazionalmente dibattuto, tanto da muovere le opinioni di Stati Uniti d’America e Unione Europea contro le scelte del governo birmano. Nel 2010 Aung San Suu Kyi è stata liberata e nel 2012 ha ottenuto un seggio al parlamento birmano. Nonostante ciò la Birmania non è ancora libera e il passato dittatoriale grava ancora sulla nazione.

Aung San Suu Kyi, the Burmese political leader of a non-violent movement in her nation, founded the National League for Democracy in 1988, which, notwithstanding its victory at the 1990 general election, was never able to rule due to the intervention of the military Junta. For all her dedication and commitments in defense of human rights worldwide, she definitely deserved both the Rafto, the Sakharov awards as well as the Peace Nobel Prize (1992), which was eventually handed to her at the end of the long political confinement, but the pecuniary reward of which had previously been addressed and devolved to the sanitary and education departments in her country. In 2008, the US Congress assigned her the Presidential Medal of Freedom. The “Aung San Suu Kyi Case” has been the source for numerous debates worldwide for quite a few years, so much so that it actually managed to have both the US and the EU to strongly object the Burmese Junta’s tough policies; In 2010, she was eventually released and set free and two years later, she made her way into the Burmese parliament; Notwithstanding these important steps forward, Myanmar’s proper freedom is still to come and the recent, dictatorial past can still be strongly seen and felt throughout the nation.

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