Must have, la fabbrica dell’iconografia pop firmata Marcello Reboani

  • A cura di:
    Rossana Soldano

E’ assolutamente impossibile per un uomo riuscire a capire il significato metafisico che una donna può dare all’accessorio borsa. Figuriamoci riuscire a immaginare l’aurea di mistificazione capace di illuminare un determinato modello. Almeno questo è quello che ho sempre pensato, fino a quando non mi sono imbattuta nelle opere di Marcello Reboani, talentuoso artista e, a quanto pare, attento e scaltro conoscitore del mondo femminile e di conseguenza, del mondo in senso più ampio. L’artista romano, i cui lavori sono stati in esposizione alla Galleria La Nuvola di via Margutta fino al 15 febbraio, ha compreso appieno l’iconografia femminile diventando egli stesso un artigiano al servizio di tale –diciamolo- follia collettiva. Tra le opere della mostra, non a caso intitolata ‘Must have’, fanno bella mostra creazioni ispirate alla leggendaria Kelly bag, modello di borsa creato da Hermes, il cui nome fama sono indelebilmente legati alla sua più famosa estimatrice, Grace Kelly, lei stessa simbolo di uno stile irripetibile.

Le creazioni di Reboani, la cui mostra si è spostata nella cornice del rinomato Hotel Ambra di Cortina d’Ampezzo dove rimarrà fino a Pasqua, sono un trionfo del ‘must have’, dalle suddette Kelly bag alle Nikon, dalle All Star Converse alla Vespa customizzata al centro della sala, dalle Manolo Blahnik (chi non ricorda le scarpe da cui era ossessionata la Carrie Bradshaw protagonista di ‘Sex and the city’?) al pacchetto di Marlboro, dal Jukeboxe anni Sessanta all’inconfondibile mela morsa della Apple. Il tutto in tecnica mista, stratificazioni, tavole in legno sovrapposte e mescolate ad alluminio, rame, acciaio, vetro e piombo e pellicola fotografica. Melissa Proietti, che dell’esposizione è stata la curatrice, sembra non aver lasciato nulla al caso, anche la cornice della mostra –perdonatemi la cacofonia concettuale- si inserisce perfettamente nello schema simbolico delle sue opere. Il cortile in cui si trova la galleria è infatti quello in cui furono girati gli esterni di ‘Vacanze romane’, il celebre film di Wyler con Gregory Peck e Audrey Hepburn. Sarebbe comunque uno sgarbo all’arte soffermarsi sull’aspetto modaiolo, che ironicamente strizza un po’ l’occhio al glamour, di questo artista poliedrico ed eccezionalmente creativo, non solo nella scelta dei soggetti – meglio, oggetti- ma soprattutto nell’accostamento e nella varietà dei materiali, nonché nella loro lavorazione. La tecnica di Reboani è grezzamente raffinata, se mi si perdona anche l’ossimoro, sorprendente e accattivante perché riproduce gli oggetti che conosciamo, gli oggetti di cui scegliamo di circondarci, perché, come lui stesso dice ‘la creatività è come la libertà, ha un solo limite, se stessi’. E’ così che riesce a rendere indispensabile la sola rappresentazione di oggetti non indispensabili.

E’ lui, forse, il vero must have.
E concedetemi un’ultima bizzarria e chiarimento. Parlando di oggetti non indispensabili non mi riferivo alla Kelly bag, che è assolutamente indispensabile. Essendo un modello esclusivo di Hermes, che pur ordinandolo bisognerebbe aspettare un minimo di due anni per la consegna, non tutte possono permetterselo. Ciò non vuol dire che non trascorreremo la vita a bramarne il possesso. Lo so, è metafisica pura, ma è così.

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